Gli alunni rispondono in modo scarno o dicono ‘Non so come fare’
(Unità 12, FAQ-D 10, pag 26)
Spesso le spiegazioni che gli alunni devono organizzare non sono semplici e per questo bisogna concordare con la classe un contratto didattico che superi quelle situazioni nelle quali, con un tacito accordo fra alunni e docente, sono ritenute sufficienti due paroline per far cogliere l’idea che rimane inespressa.
Costruire argomentazioni complete, coerenti, linguisticamente corrette e significative è una competenza richiesta in molti ambienti istituzionali (dai programmi italiani, alle prove del test PISA, a numerosi progetti speciali sull’educazione matematica). Per esempio il progetto inglese ‘The National Numeracy Strategy’
formula questo suggerimento: Chiedete agli alunni di fornire delle risposte costituite da più di una singola parola o di un singolo numero. Per esempio, talvolta potreste richiedere che la risposta a domande brevi come: ‘Quanto fa 16 più 8?’ sia espressa con la frase completa: ‘16 più 8 è uguale a 24’ senza accontentarvi di un semplice ‘24’.
Per questo occorre che l’insegnante dedichi tempo all’analisi della qualità delle argomentazioni chiedendo ampliamenti e parafrasi, arricchendole e affinandole mediante i contributi di tutti.