È necessario indicare l’inizio della successione modulare?
(Unità 12, FAQ-M 7, pag 32)
La localizzazione del primo elemento riconduce al concetto generale di verso della fila.
In esperienze concrete con persone o oggetti la situazione è semplice se la fila ha un inizio concordato o se vi è una convenzione implicita. Per esempio: se le sedie colorate sono una dietro l’altra è evidente a tutti quale sia la prima della fila, mentre la situazione può essere più incerta nel caso in cui le sedie siano una accanto all’altra, perché per gli alunni la ‘prima’ potrebbe essere sia la ‘prima a destra’ che la ‘prima a sinistra’.
Un’altra situazione ambigua può verificarsi se, per esempio, gli alunni lavorano a coppie e sono posti uno di fronte all’altro rispetto ad una fila di oggetti costruita sul tavolino in mezzo a loro. In questo caso è probabile che ognuno veda come inizio l’elemento che sta alla sua sinistra.
Per esempio in questa situazione (in cui manca un segnalino per l’inizio):
bambino A
Δ♦♦Δ♦♦Δ♦♦Δ♦♦Δ♦♦Δ♦♦Δ♦ →
bambino B
per A il modulo è ♦Δ♦ e per B è Δ♦♦.
Si suggerisce, per ovviare a possibili malintesi, di decidere assieme alla classe di segnare convenzionalmente il primo elemento della successione (una bandierina in mano al primo bambino, una pallina di pongo sul primo oggetto, il nome del bambino capofila, e così via). Se si decide di usare un treno formato da scatole collegate fra loro il primo elemento sarà contrassegnato come locomotiva.
Durante le varie attività conviene dunque adottare un sistema di riferimento relativo condiviso da tutto il gruppo. In questo modo si è molto più liberi di adottare diverse posizioni nello spazio; ad esempio, se un bambino fa una torre, bisogna chiedergli di rendere esplicito se il primo elemento è la base o il ‘tetto’.