Ultima modifica: 21 luglio 2015

Imperfetto indicativo fantastico

L’imperfetto di per sè esprime un evento, uno stato, un’azione che non sono conclusi, che durano nel tempo, e contempla usi diversi: descrittivo (“Era una notte buia e tempestosa”), abituale (“La scorsa estate andavo ogni giorno in piscina”), attenuativo (“Volevo dirti che non sei stato molto gentile”), ipotetico (“ Se me lo dicevi prima…”) , prospettico (“Ieri mi ha detto che veniva, però…”) e fantastico.
Con l’imperfetto fantastico ci si figura con l’immaginazione una realtà diversa dalla realtà vera. Viene usato dai bambini per definire le condizioni o le regole di un gioco: “Facciamo che io ero Batman e tu Robin”. Oppure lo si usa per raccontare un sogno (“Era un incubo terribile! L’assassino lo inseguiva…) o per rappresentarsi una scena che avrebbe potuto succedere se le cose fossero andate in modo diverso (“Sí, così, poi, lui ci scopriva e che figura ci facevamo?”).