Senso / significato
La distinzione tra senso e denotazione di un’espressione si inquadra nella semantica di Frege. Classico è il suo esempio in merito alla doppia denominazione di Venere come Vespero (stella della sera) e Aspero (stella del mattino), denominazioni con senso opposto.
In linguistica, per riferirsi al senso di una parola o di un’espressione si usa il termine ‘connotazione’. Nel dizionario della lingua italiana Devoto Oli si trova: ‘La connotazione è il significato associato o secondario di una parola o espressione in aggiunta al significato ovvio e primario (denotazione); per esempio le parole ‘piccino’, ‘bambino’, ‘bimbo’, ‘fanciullo’, ‘pupo’ hanno uguale denotazione ma diversa connotazione, in quanto, pur indicando tutte la stessa nozione, evocano risonanze affettive diverse’.
Analogamente in matematica espressioni che rappresentano, cioè denotano, lo stesso oggetto possiedono sensi, cioè connotazioni, diversi, originati dal processo che soggiace alla loro determinazione. In particolare, nel caso delle espressioni algebriche, per ‘senso’ si intende l’esplicitazione del modo in cui il denotato può essere ottenuto attraverso l’applicazione di regole computazionali; per denotazione si intende il valore, o l’insieme dei valori numerici, rappresentato dall’espressione in riferimento ad un dato universo numerico.
In altre parole, il significato di un termine è ciò cui quel termine, quel segno verbale rimandano: l’etimologia della parola significato aiuta a capire quel che il termine significa: signum facere. Il segno verbale, la singola parola rinvia alla realtà, alla cosa che sta ad indicare. I parlanti si intendono perché, in una certa lingua, sono d’accordo per legare univocamente la cosa al segno. È pur vero che una stessa parola può avere più significati e rinviare quindi a più cose insieme: è il caso delle parole polisemiche. Il senso è invece riferito più che a un singolo termine, a un testo: capire un testo è appunto prendere insieme (capire nel senso latino) il significato di più parole per costruirne il senso complessivo; ed è il risultato dell’interazione tra chi parla o scrive e chi ascolta o legge. Cogliere il senso di un testo o di un discorso suppone sempre operazioni complesse: cogliere e mettere insieme, da parte di chi ascolta o legge, quel che è nelle intenzioni (che possono essere più o meno espresse o esplicite) di chi parla o scrive, di chi manda un messaggio verbale. Il senso va oltre la singola parola, la travalica, la supera, sia essa singola sia essa in un sistema di relazioni sintattiche, ossia in un testo: suppone spesso il non detto, l’intenzione comunicativa del parlante, lo scopo finale o intermedio di un discorso.