Ultima modifica: 23 maggio 2015

Linguaggio

Per la definizione di questo termine ci si può ancora rifare a Saussure che lo definisce come l’organizzazione pronta per parlare: è un potenziale, un poter fare, un poter significare. È la disposizione ‘vuota’ che ogni essere ha a comunicare, e che è alla base della nostra capacità e del nostro bisogno di dare un nome alle cose attraverso un sistema organizzato di segni (verbali in questo caso) e che permettono ai membri di una comunità di parlanti di intendersi e di capirsi. E’ il potenziale da sviluppare in ogni modo e in ogni occasione, specie nei bambini più piccoli. Per questo, nei primi anni di vita in particolare, è necessario educare e sviluppare qualsiasi modo di esprimersi e di comunicare del bambino: col disegno, coi gesti, con le espressioni grafiche di qualsiasi tipo, motorie, foniche, ecc…
La lingua verbale ha il suo fondamento nello sviluppo del linguaggio largamente inteso: per parlare bene un bambino deve aver sviluppato questo potenziale. Per questa ragione è necessario che nei primi anni di vita del bambino genitori e educatori siano particolarmente attenti allo sviluppo e alla educazione del linguaggio. Questo significa che i bambini piccoli e grandi devono muoversi, esprimersi, comunicare in ogni modo e con ogni mezzo: questa è la condizione perché essi sviluppino progressivamente il linguaggio verbale; perché, nei giusti tempi, parlino e scrivano, leggano e ascoltino. Alla fine, il linguaggio è la base su cui si svilupperà la parola, il linguaggio verbale, il dire e il capire.

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