Mediatore didattico, Metafora (anche: Macchia)
Vengono chiamati mediatori didattici tutti quegli strumenti che aiutano l’alunno nei momenti spesso difficili in cui si accosta a nuove conoscenze. In molti casi sono (o dovrebbero essere) un frutto spontaneo della creatività dell’insegnante, e sono comunque parte integrante di un qualsiasi processo educativo. Il ruolo del mediatore è quello di traghettare da un campo d’esperienza familiare ad uno sconosciuto attraverso l’esplorazione di elementi percepibili come comuni sia alla situazione di partenza che a quella d’arrivo. Ad esempio, nel progetto ArAl, importanti elementi di mediazione sono:
• l’analogia con situazioni tipiche del linguaggio naturale (ad esempio la molteplicità di rappresentazioni con cui un numero può essere denotato al di là di quella canonica, così come ciascun individuo può essere denotato, oltre che dal nome proprio, da una miriade di locuzioni che tengono conto delle relazioni di parentela, amicizia, lavoro, etc in cui è coinvolto) (vedi in particolare l’Unità 1: Brioshi e l’approccio al codice algebrico);
• il ricorso alle mascherine per una attività sull’aspetti relazionali del numero (vedi Unità 2: Rappresentazioni del numero, le Mascherine e il Domino);
• la macchia o la nuvola come strategia per congetturare cosa si nasconde dietro un breve testo matematico e per indurre il passaggio all’uso delle lettere (vedi Unità 5: Le piramidi di numeri e Unità 3: Verso il numero sconosciuto: il gioco della Matematòca);
• l’isola, l’arcipelago, il viaggio come elementi di giochi esplorativi nell’ambito di griglie numeriche strutturate per favorire la rappresentazione sintetica di catene di operatori additivi o anche per introdurre in modo ingenuo il concetto di indeterminata (vedi Unità 4: Ricerca di regolarità: la griglia dei numeri);
• la bilancia come strumento per l’approccio all’equazione (vedi Unità 6: Dalla bilancia alla equazione).