Partigiana (lettura del testo)
Definiamo lettura partigiana di un testo quella che un lettore fa seguendo il suo intuito e la sua prefigurazione della situazione, selezionando parti del testo per lui dominanti che in qualche modo gli appaiono comprensibili e a cui si aggrappa, ma trascurandone altre che apportano altri importanti indicazioni per la chiarificazione dei significati in gioco.
In questi casi l’alunno non sa attribuire un significato alla frase che sta leggendo (scritta in linguaggio naturale oppure matematico) e la manipola inconsciamente fino a trasformarla in una versione più ‘domestica’ e riconoscibile per lui, ma non fedele e lontana all’originale.
L’informazione mancante è “bypassata” per diverse ragioni: scarso controllo della tecnica di lettura, comprensione limitata o approssimativa del testo, controllo non adeguato della conoscenza in gioco. Comunque sia, l’alunno ‘finge’ inconsapevolmente che l’informazione non esista. Perde il contatto semantico con la situazione di partenza e ne adotta una nuova, difendendola poi, spesso, nel corso della discussione, perché non si rende conto che la sua versione è diversa da quella che dovrebbe dare.
Per esempio, la frase ‘y=2x+1’ viene letta spesso dagli alunni in questo modo: “doppio di x più 1” o “somma del doppio di x e 1”. Essi non si rendono conto che ne danno una lettura operativa e incompleta, perché in entrambi i casi non colgono che la frase esprime una relazione e che essa predica qualcosa sul il soggetto del discorso che è y. Essi non leggono il soggetto della frase e la copula ma esprimono solo i ciò che la frase afferma per il soggetto. La lettura corretta sarebbe: “y è il doppio di x più 1” e “y è la somma del doppio di x e 1”.
La lettura partigiana tocca un aspetto molto importante dell’approccio alla matematica come linguaggio dotato di una sua semantica e di una sua sintassi. Spesso è l’insegnante stesso a non aver affinato la sensibilità per accorgersi di questi dettagli, ai quali non è abituato ad attribuire importanza.