Termine mutuato dalla linguistica come sinonimo di ‘scrittura’, per indicare una qualsiasi rappresentazione in linguaggio matematico (espressione, equazione, formula, ecc.). Come tale, una frase è dotata di una sua semantica e fa riferimento ad un dizionario di segni e ad una sintassi rispetto alla quale è corretta o meno.
L’opposizione locale/globale – ossia l’insieme delle relazioni fra il tutto e le parti che lo compongono – determina il modo in cui costruiamo la nostra rappresentazione dello spazio che ci circonda, e quindi la nostra conoscenza della realtà. Imparare ad individuare, attraverso l’analisi, le componenti di un insieme, può condurre ad una sintesi che porta »
Attività collettive che comportano la verbalizzazione e l’argomentazione favoriscono l’apprendimento. L’efficacia di queste attività si manifesta sia attraverso il segno (scritture, disegni) – e quindi attraverso la produzione di protocolli – che, in modi altrettanto importanti, attraverso la discussione. Ad esempio: la discussione attorno alla soluzione collettiva di un problema o sul confronto fra strategie »
Il termine ‘metafora’ è di origine greca, deriva dal verbo ‘metafèro’ (‘trasferi-sco’); con esso si intende la sostituzione di un termine proprio con uno figurato in seguito ad una trasposizione simbolica di immagini. Le metafore sono potenti mediatori didattici che fanno parte integrante di qualsiasi processo educativo. Hanno il ruolo di traghettare da un campo »
Si definisce ‘modulo’, in astratto, un timbro grafico, un ritmo musicale, un periodo verbale, che ripetendosi progressivamente determina la generazione di una successione.
Processo tipico della discussione di classe in cui l’insegnante – attraverso un opportuno contratto didattico – coordina e guida gli allievi verso una condivisione ed un accordo sui significati emersi dalle esplorazioni effettuate, attivando una riflessione sulla pertinenza delle argomentazioni svolte o delle rappresentazioni ( Rappresentare) espresse.
Una successione (una fila ordinata di bambini o di oggetti, oppure una sequenza di suoni o di movimenti) viene percepita dagli alunni attraverso una serie di momenti concatenati fra loro: 1) l’analisi delle somiglianze e delle differenze fra gli elementi; 2) il confronto fra gli elementi e l’individuazione dei rapporti che itercorrono fra di essi; »
Il pensiero analogico è l’attuazione di un processo di riconoscimento di somiglianze tra oggetti e relazioni che li collegano collocati in situazioni diverse, spesso riferite a contesti esperienziali anche distanti tra loro. Nel caso in cui questo processo di riconoscimento avviene si dice che le situazioni sono analoghe. Quello che emerge come effetto del riconoscimento »
Attività collettive che comportano la verbalizzazione e l’argomentazione favoriscono l’apprendimento. L’efficacia di queste attività si manifesta sia attraverso il segno (scritture, disegni) – e quindi attraverso la produzione di protocolli – che, in modi altrettanto importanti, attraverso la discussione. Ad esempio: la discussione attorno alla soluzione collettiva di un problema o sul confronto fra strategie »
(Unità 12, Nota 20, pag. 123) La percezione di una certa situazione determina nell’alunno la formazione di un modello mentale (rappresentazione interna) che determina a sua volta una rappresentazione esterna che egli elabora attraverso l’uso di un linguaggio (naturale, grafico, iconico, sagittale, gestuale, matematico, eccetera). Se l’alunno fosse solo il discorso »